Il Montefiascone non ci sta. Dopo l’ennesimo arbitraggio penalizzante il tecnico dei gialloverdi Giorgio Alessandrini alza la voce. Voce che già era stata alzata nelle scorse settimane dal suo presidente Lorenzo Minciotti ma gli episodi nel match con il Ronciglione United hanno scatenato l’indignazione di un tecnico e di una società che negli ultimi anni è stata massacrata dagli arbitraggi.
“Sono, anzi siamo arrabbiati – esterna mister Alessandrini - In 25 anni di panchina non mi è mai successo di pensare di uscire dal campo ed andarmene nello spogliatoio a cinque minuti dalla fine. Non l’ho fatto per rispetto del Montefiascone e del Ronciglione. Non ci sto, così non si può andare avanti in questa maniera perché voglio giocarmela alla pari. Domenica è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ragazzo giovane ed educato ma incapace di gestire una partita di calcio. Chi fa la voce grossa in campo vince e non si può fare così”.
L’allenatore dei montefiasconesi racconta un po’ gli episodi del match di domenica contro lo United: “Arriviamo da tre partite nelle quali raccogliamo zero punti. A Montalto ci hanno fatto giocare 40 minuti in dieci per uno scambio di persona. L’altro ieri un fallo da ultimo uomo non ammonisce per la paura di dover buttare l’avversario con il secondo giallo. Ci ha fermato tre ripartenza clamorose con falli da dietro senza cartellino, non dato un penalty evidente a noi e regalato un rigore inesistente a loro dal momento che c’era la stampa del pallone sulla coscia del nostro ragazzo. Non ce l’abbiamo con il Ronciglione che ha vinto la sua partita ma così non può andare, non ho mai visto arbitri come quest’anno. Non si può mandare un arbitro alle prime armi in una gara così importante”.
L’operato del Comitato Regionale Lazio non ha mai convinto in questi anni il Montefiascone che è l’unica società che ha avuto il coraggio di manifestarlo e dissentire e differenza di altri club che criticano dietro e poi fanno gli alza-mano davanti.
Alessandrini è sulla stessa linea d’onda del suo presidente: “O la Federazione riforma i campionati per la moria di arbitri o li deve togliere totalmente. Usciamo con le ossa rotte dal punto di vista mentale. Siamo i più giovani ma a questo punto cominceremo ad adottare le stesse armi degli avversari. Questa è un’annata che tra rinvii, soste ed arbitraggi la Federazione dovrebbe cancellare”.