Dall’Eccellenza alla Prima Categoria, il malcontento è come sempre popolare nei confronti di un comitato regionale le cui decisioni di gestione hanno quasi sempre lasciato contrariati la grande maggioranza dei club dilettantistici.
Il Montefiascone e soprattutto il suo presidente Lorenzo Minciotti ci hanno sempre messo la faccia al contrario di altri club che si lamentano, criticano, parlano male solo alle spalle o dietro un telefono.
Il campionato di Prima Categoria che si conclude l’11 giugno ha creato anche una sorta di delusione che potrebbe riflettersi sulle motivazioni di club e giocatori soprattutto in questa seconda parte di stagione.
“Se vogliamo essere sinceri questa situazione è uno schifo – dichiara il presidente dei falisci Lorenzo Minciotti - Purtroppo siamo retrocessi in Prima Categoria anche per colpe nostre ma giocare un campionato di Prima 10 mesi è una cosa inconcepibile. Abbiamo cominciato la preparazione a settembre per poi veder mettere la partenza a fine ottobre, siamo fermi un mese e chiuderemo a giugno. Una prima categoria che dura 10 mesi con due turni di riposo a girone non si è mai visto sulla faccia della terra, è una follia. Nel prossimo mese giocheremo solo altre due partite. Qualcuno pensa che le società siano in grado di pagare addirittura dieci mensilità di rimborso. E’ una cosa insostenibile ed inguardabile. Non oso immaginare le ultime giornate di maggio e giugno in Prima Categoria. In tutto il mondo del calcio dilettantistico ci sono play off. Invece noi non li facciamo per finire allo stesso modo a metà giugno. Non c’è un minimo scopo ed ambizione. Copiare non è brutto, basta guardare Umbria, Toscana ed Abruzzo fanno cose diverse. Un motivo ci sarà?”.
La perdita di società dilettantistiche e di scuole calcio nel Lazio negli ultimi tre anni è spaventosa: “In questa maniera non si può andare avanti. C’è un dispendio di tempo e risorse e nessuno si diverte. Ecco che poi- conclude Minciotti - il calcio ogni anno perde il 30% dei ragazzi e di gente che fa questa cosa per passione. Il nostro calcio regionale ha bisogno di una grosso rifondazione".