Numeri importanti quelli compiuti dal Pianoscarano che però non sono bastati a vincere un campionato dove l’Atletico Capranica ha dimostrato di essere una macchina quasi perfetta. Il secondo posto del club del presidente Cuboni però oltre a regalare grandi possibilità di ripescaggio consegna alla fine di questa stagione un Pianoscarano migliorato sotto ogni punto di vista.
Con il diesse Giuseppe Iacomini siamo andati a fare un piccolo bilancio dopo questa annata sicuramente da ricordare.
70 punti, miglior difesa del girone e terza migliore seconda in chiave ripescaggio. Difficile chieder di più a questo Pianoscarano?
“Da ex portiere preciso che siamo anche la miglior difesa di tutti i gironi.
Si credo che sia veramente difficile chiedere di più anche perché se aggiungiamo i 54 punti della passata stagione è chiaro il percorso di crescita che è stato fatto. Non abbiamo vinto solo perché abbiamo trovato una squadra che ha fatto un qualcosa di irripetibile. Lo scorso anno nei momenti chiave abbiamo dimostrato di non essere pronti. In questa stagione invece abbiamo solamente trovato chi non ha sbagliato niente perché noi siamo stati eccezionali”.
In questi due anni di Prima con De Mattia in panchina e Iacomini Diesse dove è migliorato questo club?
"Noi siamo solamente due operai di una fabbrica dove ognuno si sporca le mani e lavora. “Siamo però sicuramente migliorati in organizzazione, mentalità e comunicazione. La società ci ha dato fiducia su tutto per quanto riguarda la Prima squadra e penso che un "bravi", ora che tutto è finto, possiamo dircelo”.
Ora per il Pianoscarano si prospetta una primavera incerta perché servirà ancora un mese due per capire le reali possibilità di ripescaggio. Come bisognerà comportarsi in chiave mercato? Sicuramente l'eliminazione dell'obbligo degli under aiuta nella costruzione squadra.
“Il lavoro fatto in questi anni ci ha portato ad avere una squadra finalmente pronta, consapevole e soprattutto con un'ossatura importante. Sia per la Promozione che per provare a vincere la Prima categoria servirebbero su per giù gli stessi innesti, quindi non siamo preoccupati. Il lavoro importante che è stato fatto è soprattutto in questo. Già sapremmo dove intervenire”.
Il tuo è stato un percorso di tre anni. Come lo giudichi? Ha già incontrato la società per pianificare eventuali strategie?
“Ci siamo presi una settimana di riposo e ci vedremo nella prossima, anche perché è arrivato il momento. Sono stati tre anni stupendi dove ho conosciuto persone fantastiche e che mi hanno fatto lavorare come ho sempre sognato. Secondo me abbiamo finito un percorso e dobbiamo prepararne un altro, quindi dovremo capire insieme quale strada vogliamo percorrere e in che modo. Non credo che ci saranno problemi ma dobbiamo vederci ed essere a fuoco su quelli che potrebbero essere gli obiettivi per i prossimi tre anni”.