Due quarti posti nella stagione pre e post Covid.
L’attuale primato del Castel Sant’Elia è frutto di un percorso di crescita che la società gialloblu ha svolto nelle ultime stagioni.
Girone viterbese lo scorso anno, romano oggi, i gialloblù stanno dimostrando di avere i panni da grande squadra. Il direttore sportivo Simone Paoletti, con l'aiuto di un dirigente storico come Carlo Lampariello, ha costruito l’ossatura di questa squadra negli anni con tanta passione e sacrificio trasformando un piccolo club della tuscia in una delle eccellenza del calcio viterbese.
Il capitano Angeletti, gli attaccanti Moretti e Patrizi, gli esterni Ojeda, A.Romano, Di Battista sono da qualche stagione delle colonne portanti alle quali sono stati aggiunti negli ultimi due anni giocatori d’esperienza come Borromei e Dhimitri in difesa, Amoruso e Migliorini sulle corsie esterne, i giovani Breccia e Stentella in mezzo al campo.
“La voglia, anno per anno, - spiega il direttore Simone Paoletti - è stata quella di inserire tutte quelle componenti, dai giocatori allo staff tecnico fino all’organizzazione societaria che ci garantissero il salto di qualità. La nostra forza però è stata quella di fare le cose come in una famiglia ed ascoltare sempre tutti gli interpreti. Il risultato è quello di un gruppo che rema tutto sulla stessa direzione”.
Il successo di Fidene e la conferma del primo posto in classifica non può però lasciar dormire sonni tranquilli ad un Castel Sant’Elia dove la concorrenza è altissima con tantissime squadre racchiuse in una manciata di punti: “E’ un girone super competitivo, tanti non lo credono ma la qualità e la competitività dei settori giovanili romani è impressionante – prosegue Paoletti - Tutte le squadre hanno all’interno delle proprie rose giocatori forti che vivono in quel quartiere ed hanno molto senso di appartenenza. Di conseguenza ogni domenica c’è il rischio di lasciar punti per strada. Noi siamo stati bravi in quei tre mesi dove non ci siamo potuti allenare e giocare sul nostro campo a tenere la barra dritta soprattutto grazie alla competenza di mister Brunelli e del suo staff. Ma la strada è ancora lunga, da domenica iniziano undici finali a cominciare dalla tremenda sfida contro il Mundial. Solo con la testa giusta possiamo pensare di centrare l’obiettivo finale anche perché ci aspetteranno tutti al varco”.
I recuperi di Lavagnini e Patrizi potrebbero essere due carte pesanti da giocare a disposizione dei gialloblù in questo finale di campionato. Il direttore dei castellesi se lo augura: “Lavagnini dovrà essere la nostra carta vincente in questo finale. Purtroppo non aver avuto disponibile in questi tre mesi Daniele è un grande nostro rimpianto. E’ un giocatore di categoria superiore. Insieme a Patrizi, anche lui bersagliato dalla sfortuna, ci daranno una grossa mano. La coppia magica Moretti-Patrizi l’abbiamo vista poche volte. Ci auguriamo che tutti ci diano una mano a raggiungere l’obiettivo”.