Cinque successi ed un pareggio. Quello dell’Atletico Capranica è un primato meritato ed inequivocabile dopo questo primo scorcio di stagione.
Miglior attacco con 15 reti, gli amaranto di Mariano Moroni non sono più Moretti-Mechilli dipendenti. Tra i segreti e le novità di questa stagione c’è anche un Claudio Calabresi che ha già segnato quattro reti. L’ex Trevignano sembra l’arma in più di questa squadra in grado, la variante con calci di punizione e sinistro da fuori, che può essere sfruttata quando la partita non decolla.
Momento eccezionale per te e per la squadra. Meglio di così non si poteva fare…
“Si penso che abbiamo iniziato con il piede giusto. A parte il pareggio di Valentano dove potevamo fare qualcosa di più diciamo che il Capranica si è espresso al massimo”.
Entrato in punta di piedi ma Calabresi sembra già un leader almeno in campo.
“Si sono arrivato in un gruppo già collaudato perché costruito nella passata stagione e con lo stesso allenatore. Conoscevo già alcuni giocatori, uno in particolare Palombi che mi ha parlato dell’Atletico come un ambiente sano. Era quello che un po’ ricercavo visto che provenivo da un posto molto familiare come Trevignano”.
Quello del dg Moreno Calabrese è stato un corteggiamento durato quasi tutta l’estate.
“Si, mi ha rotto le scatole per due mesi interi. Non lo conoscevo di persone ma me ne avevano tutti parlato bene, poi sono uno che guarda prima la persona quando deve fare una scelta. Tra noi è nata subito una grande empatia”.
Claudio Calabrese che per la prima volta si cimenta nel girone viterbese. Differenze?
“E’ un campionato molto competitivo. Lo dimostra il fatto che con cinque vittorie ed un pareggio ci sono cinque-sei squadre che sono attaccate a noi. A livello qualitativo non c’è grossa differenza, forse quello viterbese è più fisico mentre quello romano leggermente più tecnico”.
Giudizio per mister Moroni?
“Facendo una battuta nello spogliatoio abbiamo detto che è il primo psicologo ansioso, soprattutto la domenica. A parte gli scherzi, l'ho conosciuto come giocatore e ora come mister, i valori che trasmette sono gli stessi: fame, mentalità e cura dei dettagli”.
Da attaccante nel 4-3-3 e bomber assoluto della squadra ad esterno nel 4-4-2 che richiede maggior sacrificio per supportare al meglio la coppia Mechilli-Moretti. Ti sei adattato subito a questo ruolo?
“Si si non ci sono problemi, ho fatto tanti ruoli nella carriera, sono sempre stato abituato. Con Frontoni dietro ci intendiamo bene. La squadra è forte in tutti i reparti e soprattutto c’è grande competizione perché la rosa è larga e tutti possono fare i titolari”.
Lo vince il campionato questo Atletico Capranica?
“Torneo iniziato da troppo poco tempo. Le concorrenti sono tantissime. Bisogna andare avanti con questa umiltà e determinazione lavorando a testa bassa durante la settimana”.