Il Fanello Calcio dei viterbesi è da domenica pomeriggio in Promozione.
La giovane società orvietana fondata dal viterbese Silvio Corinti ha stravinto il proprio girone di Prima Categoria con tre giornate di anticipo. Gli arancioneri, con 63 punti in 27 giornate, hanno dato dodici lunghezze di distacco dal Ciconia. Nell’ultima giornata hanno pareggiato 3-3 in casa del Del Nera prendendo quel punto che serviva per dare inizio ai festeggiamenti.
La squadra quest’anno è tutta a tinte gialloblù con tanti rappresentanti della Tuscia. Tra i grandi protagonisti di questa magica cavalcata non c’è solo il presidente-allenatore Silvio Corinti ma tanti calciatori alcuni dei quali hanno fatto la storia di molte società della nostra provincia: Marco Isidori, Valerio Ingrosso, Marco Scatena, Leonardo Bordo, Andrea Delle Monache, Francesco Floccari, Andrea Belella, Nicolò Baffo, David Trofim, Sulimani Lavdim, Marco Scappaticci ed i giovani, Andrea Pantaloni, Mattia Ferlicca e Giorgio Viani.
Un nutrito plotone che rappresenta l’80% della rosa che ha dato al Fanello qualità ed esperienza per vincere il suo secondo campionato consecutivo dopo quello di Seconda.
Un torneo vinto anche in terra viterbese perché il team orvietano ha giocato le proprie gare interne presso l’impianto di Castiglione in Teverina non riuscendo a trovare accordi con comune di Orvieto e società che gestisce l’impianto: “Abbiamo avuto il problema della disponibilità del campo – afferma Silvio Corinti - il comune di Orvieto non ci ha mai aiutato e grazie alla disponibilità della Società sportiva che gestisce l’impianto di Castiglione in Teverina siamo riusciti ad andare avanti dalla prossima stagione ci trasferiamo Porano, dove disputeremo il campionato di Promozione”. L’accordo con il Comune ove il Sindaco è Marco Conticelli ha risvolti molto interessanti: “Il Centro Sportivo, dove i lavori sono nella fase di ultimazione era fermo da oltre dieci anni. Abbiamo proceduto alla ristrutturazione degli annessi e del terreno di gioco con prato naturale e non sintetico. Accanto c’è un secondo campo, volendo utilizzabile per il calciotto, calcetto, oltre che per gli allenamenti della prima squadra. Il tutto nasce con il bando del Comune uscito, circa, un anno e mezzo fa, al quale la nostra Società ha partecipato vincendolo, grazie al quale ci siamo garantiti la gestione dell’impianto, in esclusiva, per i prossimi dieci anni.
UN PRESIDENTE-ALLENATORE VITERBESE
fondatore è Silvio Corinti, viterbese doc, portato a Orvieto da motivi strettamente professionali. Sessantuno primavere, la maggior parte delle quali passate correndo dietro a una palla, a tifare Juventus la sua squadra del cuore, a vincere una battaglia (si fa per dire) personale con il resto della famiglia, costretta ad abdicare alla preponderanza della passione. Innata fin da ragazzino, sempre al seguito del papà tifoso sui campi delle squadre del cuore e poi sfogata direttamente una volta diventato giocatore. In carriera, oltre a indossare i colori giallo e bleu della Viterbese nel campionato Interregionale, lo troviamo con le maglie del Villanova Viterbo e altre squadre di prima e seconda categoria fino all’ultima dell’Aurora Viterbo, Società nella quale chiuse la carriera quando la carta d’identità segnava “oltre 45”.
Il Fanello Calcio che, nel 2019, entra ufficialmente nel mondo del pallone orvietano. E’ il primo e forse unico club, sul territorio nazionale, nel quale un unico personaggio detiene due cariche chiave: di Presidente e Allenatore circondato da un quintetto di fedelissimi: Baffo Nicolò il nostro direttore sportivo, poi Maik Ricci, Alessandro Di Cicco e Lorenzo Galli che si occupano della gestione, Spadino nel ruolo di viceallenatore.
A questi si è aggiunto, dall’inizio della stagione, Eugenio Ceban che cura la preparazione atletica della squadra.
Corinti, nel suo doppio ruolo, è tra i pochissimi patron del calcio a potersi permettere una raccomandazione ai tesserati che ha molto di originale: “ Guardate ragazzi, che se le cose sul campo non dovessero funzionare, l’allenatore da noi non si cambia. Semmai, ad andar via sono i giocatori”.